“Veneto 2050” è il nome della legge regionale n. 14 del 4 aprile 2019, approvata dalla Regione veneto per promuovere iniziative finalizzate al miglioramento della qualità della vita delle persone all’interno della città e al riordino degli spazi urbani e per facilitare la rigenerazione urbana delle città venete e la rinaturalizzazione delle aree agricole.
Gli obiettivi della legge 14/2019 sono quelli di favorire l’utilizzo di elementi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, in particolar modo attraversi l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e la realizzazione di modelli di economia circolare:
- la rinaturalizzazione delle aree agricole, mediante la demolizione dei fabbricati accompagnata dal ripristino delle funzioni naturali del suolo, incentivata attraverso il riconoscimento di crediti edilizi da rinaturalizzazione;
- la promozione di interventi di rinnovamento del patrimonio edilizio, mediante il riconoscimento di incentivi all’ampliamento o alla riqualificazione degli immobili esistenti, che possono essere ampliati fino al 100% utilizzando crediti edilizi da rinaturalizzazione o applicando tecnologie edilizie innovative o ad alta efficienza energetica.
La legge regionale 14/2019 si pone in continuità con la legge regionale n. 14 del 6 giugno 2017, recante misure per limitare il consumo di suolo, al fine di raggiungere l’obiettivo, promosso dalla Commissione europea, di raggiungere entro il 2050 “consumo di suolo zero”. La legge 14/2017 prevede in particolare:
- l’arresto graduale dell’espansione edilizia nelle aree agricole, mediante una riduzione costante delle aree agricole utilizzabili a fini edilizi;
- la promozione di interventi di riqualificazione edilizia ed urbanistica, ovvero la promozione di interventi che mirino al miglioramento della sicurezza, dell’efficienza energetica, della bellezza e della qualità edilizia ed architettonica di immobili e porzioni di città;
- la realizzazione di programmi complessi di rigenerazione urbana sostenibile, per riqualificare interi quartieri o parti importanti delle città venete, mediante interventi che possono prevedere la partecipazione in partenariato pubblico-privato
- la promozione di forme di riuso anche temporaneo degli edifici, per ripensare alla loro funzione e trovare nuovi usi per il patrimonio edilizio esistente;
- la promozione – anche tramite finanziamenti pubblici o il riconoscimento di crediti edilizi – della demolizione degli edifici che hanno esaurito la loro funzione e non possono essere più recuperati per altri usi, per migliorare la qualità e l’aspetto delle aree urbane circostanti.
Gli obiettivi promossi dalle due leggi regionali non si esauriscono nella disciplina di interventi urbanistici ed edilizi, ma si pongono l’obiettivo molto più ambizioso di innescare un processo di cambiamento culturale: gli obiettivi di rigenerazione urbana possono essere efficacemente perseguiti infatti soltanto attraverso un azione collettiva radicata a tutti i livelli della società veneta, a partire dai cittadini – proprietari e fruitori del patrimonio edilizio e della città – fino ai professionisti ed agli operatori del settore.